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Museo archeologico "Villa Arbusto" Lacco Ameno Villa Arbusto, così detta dal toponimo della località documentato fin dal '600, è situata in incantevole posizione panoramica sull'altura prospiciente la piazza S. Restituta, di fronte al promontorio di Monte di Vico, il sito dell'acropoli di Pithecusae, mentre a pochi passi a ridosso del parco si trova il quartiere metallurgico dell'VIII sec. a.C. in località Mazzola.
Da molti anni la Soprintendenza Archeologica per le province di Napoli e Caserta si proponeva di istituire un Museo a Lacco Ameno allo scopo di esporre al pubblico i risultati degli scavi eseguiti nell'ambito del più antico insediamento greco nel Mediterraneo occidentale che, iniziati nel 1952, avevano rivoluzionato le precedenti conoscenze sull'inizio della colonizzazione greca dell'Italia meridionale.
Già nel 1963 era stato predisposto infatti il progetto di una costruzione apposita, che avrebbe dovuto sorgere nella zona allora esplorata della necropoli nella valle di S. Montano, rimasto sulla carta per mancanza di fondi.
Quando nel 1978, in occasione di un convegno sull'ideologia funeraria nel mondo antico tenuto a Lacco Ameno, si riparlò del progetto Museo, l'allora Sindaco prof. Vincenzo Mennella, insieme al presidente della Provincia dott. Giuseppe Iacono, nativo di Casamicciola, proposero ai congressisti di visitare Villa Arbusto che, dopo la morte dell'ultimo proprietario, il Com. Angelo Rizzoli sen., era stata messa in vendita dagli eredi e dissero: "Se vi sembra una sede appropriata per il vostro museo, la acquistiamo". Tutti, a cominciare dall'allora Soprintendente Archeologo Fausto Zevi, furono entusiasti di questa soluzione e due anni più tardi il Comune aveva acquisito, con i contributi finanziari di Provincia e Regione, il vasto immobile di circa 12.000 mq con la villa principale, le sue dipendenze e il parco, allo scopo di istituirvi il Museo, un Centro di Studi e un giardino pubblico.
La realizzazione del progetto è datata anno 1999.
S'intende che quanto vi è esposto - completato con i rinvenimenti attinenti agli insediamenti umani dell'isola dei precedenti periodi preistorici e di quelli successivi fino all'età romana - necessariamente comprende soltanto una scelta dei reperti più significativi, mentre il restante materiale è conservato nei depositi.
Museo La Casa di Graziella a Terra Murata Isola di Procida Al secondo piano del Palazzo della cultura (Ex conservatorio delle orfane) a Terra Murata, dal 10 giugno 2011 è possibile visitare la ricostruzione storica della casa di Graziella.
Nel settembre del 1811 arriva in Italia Alphonse De Lamartine, scrittore e poeta francese di soli 21 anni e protagonista del Grand Tour. Lamartine soggiorna a Procida dal primo aprile 1812 a fine maggio 1813 e in questi 14 mesi lo scrittore si innamora della giovane fanciulla procidana Graziella, orfana , vive con la nonna , il nonno Andrea ed i suoi fratelli di cui ricordiamo Beppo. Lamartine solo nel 1849 deciderà di scrivere il romanzo "Graziella" . È la storia di un’ amore nato sull’isola dove, tra la dolcezza del luogo ed il profumo del mare, Graziella, una giovane fanciulla dagli occhi neri e dalle lunghe trecce, fa perdutamente innamorare il protagonista, grazie alla sua semplicità e alla sua bellezza selvaggia.
A duecento anni da quest’evento l’associazione culturale “La casa di Graziella”, in unione col Comune di Procida, ha voluto ricostruire quest’ipotetica casa di Graziella.
Ovviamente ha ricostruito una casa molto più ricca rispetto ad un casa di pescatori. Tutto il corredo della casa è datato tra 1800 e 1900 ma nulla è appartenuto a Graziella. Questo museo ha lo scopo di salvaguardare e tramandare la storia di Procida ai posteri , attraverso il mito di Graziella che visse e morì per amore.